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L’acido grasso omega-3 maggiormente presente nel mondo vegetale ed essenziale per l’uomo è l’acido alfa-linolenico. Questo deve essere trasformato in EPA e DHA per esercitare quegli effetti biologici che sono fondamentali per il corretto funzionamento di organi e apparati come cervello, retina, gonadi, apparato cardiovascolare (dove sono protettivi nei confronti dell’aterosclerosi e delle malattie cardiovascolari. Inoltre determinano la corretta fluidità della membrana cellulare e modulano la produzione di composti dotati di molteplici attività biologiche. La produzione di questi acidi grassi dipende dalla attivazione enzimatica delle desaturasi e delle elongasi sul loro precursore cioè sull’acido alfa-linolenico. Un organismo stressato come quello di un atleta potrebbe avere difficoltà ad esplicare queste trasformazioni biochimiche che portano a prodotti finali EPA e DHA. Di qui il razione della integrazione.

Se si creano degli squilibri tra omega-3 e omega-6 (verso omega-6) viene stimolata la sintesi di eicosanoidi cattivi della serie 2 ovvero infiammatori i quali sono alla base delle principali malattie croniche degenerative ma anche del mancato recupero post-allenamento, di dolori muscolari ritardati, dolori articolari … che non di rado colpiscono gli atleti.

Per riequilibrare questo rapporto è fondamentale integrare l’alimentazione con acidi grassi della serie omega-3. Essi hanno effetti benefici sulla performance fisica di tipo aerobico e anaerobico e inoltre migliorano il recupero diminuendo il dolore muscolare post-esercizio (vedi DOMS) non causato da acido lattico ma da microlesioni muscolari.

Già assumere 480 mg di EPA e 480 mg di DHA ha permesso una netta riduzione dei maker della perossidazione lipidica negli atleti. Avendo una azione vasodilatativa, migliorano il trasporto di sangue ai muscoli anche in contrazione (effetto potenziato dalla maggiore fluidità della membrana del globulo rosso dovuto agli omega-3 e che rende tali cellule maggiormente deformabili) e quindi un maggior apporto di ossigeno e nutrienti (glucosio, aminoacidi) e una migliore eliminazione delle tossine prodotte durante l’esercizio. Nelle membrane cellulari sono fondamentali in quanto ne mantengono un giusta fluidità agevolando il passaggio il passaggio di molecole dall’esterno all’interno e viceversa.

La quantità per una persona sana è circa 2,5 g EPA + DHA mentre per uno sportivo dipende da molteplici fattori quali la sua alimentazione, l’età, durata e intensità dello sforzo.

Dott. Fabrizio Tamburini