La relazione tra la psiche e il cibo è complessa e può essere influenzata da una serie di fattori. Le porzioni inconsce del cervello che percepiamo come “preziose” e che ci spingono a cercare e mangiare determinati alimenti anche quando non siamo affamati possono essere attribuite a diversi meccanismi psicologici e biologici. Alcuni alimenti attivano la produzione di neurotrasmettitori nel cervello che inducono sensazioni di piacere e gratificazione, come la dopamina. Questo può creare una sorta di dipendenza psicologica da certi cibi, portando a una ricerca compulsiva degli stessi.
La forza di volontà spesso si piega davanti al potere dei segnali sensoriali rinforzati dalla DOPAMINA, come il menu’ dei dolci sul tavolo, la vista del distributore delle bibite, il profumo della pizza… e a volte il processo diventa incontrollabile.
Lo zucchero ha lo stesso effetto delle droghe o delle sigarette: provoca il rilascio di serotonina a livello cerebrale.
Ma avere continuamente voglia di dolci può essere una reazione scaturita dallo stress. Il corpo, infatti, risponde allo stress secernendo ormoni che sono legati al cibo, come ad esempio il cortisolo e la grelina che controlla l’appetito.
Come placare la voglia di dolce?
Ingeriamo alimenti Idratanti, carichi di vitamine e sali minerali, gli ortaggi che meglio rispondono alla voglia di dolce: carote, sedano, cetrioli, verdure a foglia come spinaci, broccoli e cavoli che contengono tilacoidi, strutture presenti all’interno dei cloroplasti che riducono la necessità di consumare zucchero.