È stato dimostrato che alcune sostanze presenti nel materiale di confezionamento degli alimenti, potrebbero influenzare negativamente dei processi endocrini e metabolici. In altre parole, anche il packaging potrebbe contribuire a sbilanciare il metabolismo, quindi a far aumentare di peso, l’ignaro acquirente. È quanto suggeriscono i risultati di uno studio pubblicato su Plos One che punta il dito contro gli “ftalati”, sostanze chimiche comunemente usate per rendere più resistente e flessibile la plastica destinata agli imballaggi alimentari e presenti anche in altri prodotti, come giocattoli e prodotti cosmetici.
Più ftalati, più peso. È emerso che le femmine di topo , cui erano stati somministrati gli ftalati, anche a bassa concentrazione, guadagnavano sensibilmente di peso rispetto agli altri. La causa, riporta lo studio, è un aumento di espressione dei recettori degli estrogeni e una riduzione di espressione dei recettori PPARg, presenti nel tessuto adiposo e che svolgono un ruolo importante nella regolazione del metabolismo lipidico e dei carboidrati, aumentando la sensibilità all’insulina.
Nicola Camera