C’è l’errata convinzione che alimentarsi con una dieta ricca di prodotti della molitura dei cereali sia quanto di meglio per la nostra salute. Recenti studi scientifici invece dimostrano che l’abuso di tali alimenti può essere negativo. Infatti il nostro sistema gastrointestinale si è stabilizzato al tempo dei nostri progenitori dell’era paleolitica che si nutrivano di proteine, frutta, verdura, radici e modiche quantità di granaglie integrali dopo grossolana molitura.
Il problema è che i cereali coltivati e consumati al tempo dei nostri progenitori avevano un basso indice glicemico, erano coltivati senza forzarne i tempi di maturazione, la resa per ettaro era bassa ma qualitativamente migliore perché si arricchivano solo dei nutrienti del suolo. Lo stoccaggio in cascine arricchiva le granaglie di fermenti biologici benefici ed ubiquitari che poi nel consumo facilitavano la digestione delle granaglie stesse
Oggi gli effetti dell’elevato consumo di farinacei a fine molitura sovente si possono manifestare su di noi anche con allergie, intolleranze, gonfiori intestinali, sovrappeso, alterazioni cutanee, forfora, …. una reazione a una non corretta degradazione e insufficiente detossificazione degli alimenti.
Per aiutare una corretta degradazione degli alimenti è importante avere una buona flora intestinale ottenibile non sempre con una corretta alimentazione ma con la scelta di opportuni probiotici tipizzati.
La salute parte sempre dall’intestino.
Dott. Tamburini Fabrizio