La buccia del frutto della garcinia contiene vitamine, carotenoidi, flavonoidi, polisaccaridi, pectine e l’acido idrossicitrico (HCA), in grado di inibire l’enzima ATP citratoliasi, di enorme importanza nella metabolizzazione dei grassi.
A differenza del più comune acido citrico, abbondante nei limoni e utilizzato dall’industria alimentare come conservante, l’acido idrossicitrico è estremamente raro in natura e se assunto è in grado aiutare ad eliminare il grasso in eccesso dall’organismo.
Gli studi hanno dimostrato che questo principio attivo blocca la sintesi di acetilcoenzima A, un substrato energetico utilizzato dall’organismo per la sintesi del colesterolo e altri lipidi.
La sua assunzione permette di ridurre la produzione di colesterolo e trigliceridi (fino al 27%) a partire dagli zuccheri, per la sua attività ipocolesterolemizzante.
Ha inoltre proprietà lassativa secondaria, dovuta, non a un’azione diretta sull’intestino, ma all’azione sul fegato, nel processo di sintesi e smaltimento dei grassi.
Una garcina ad alto dosaggio (min 1 gr) permette l’azione limitante sull’assimilazione dei polimeri di carbo che potrebbero essere stoccato in adipe (sempre per inibizione dell’enzima, citratoliasi già precedentemente citato).
Nicola Camera