L’olio di palma è composto al 49,3% da grassi saturi.
L’Olio di Palma è un olio vegetale prodotto perlopiù in paesi orientali e utilizzato abbondantemente in prodotti confezionati tanto alimentari quanto di cosmesi e di cura e igiene personale e della casa, ma viene anche impiegato come biocarburante.
Oltre ad essere carico di grassi saturi, l’olio di palma è povero di omega3: consumare quotidianamente un olio di questo tipo espone ad un maggiore rischio di contrarre malattie cardiache. Un recente studio britannico ha dimostrato che nella maggior parte dei prodotti alimentari consumati quotidianamente dalla maggior parte di noi è contenuto olio di palma bifrazionato, ovvero un derivato dell’olio di palma dal bassissimo costo. È presente in biscotti, alimenti prefritti, cereali, gelati, ecc.
Tra le altre cose l’olio di palma rientra tra i cosiddetti oli vegetali non idrogenati, indicazione ingannevole che vuol farci credere di stare per acquistare un prodotto vegetale e quindi sicuro, quando invece è esattamente il contrario. L’olio di palma non idrogenato porta alla formazione di molti acidi grassi saturi (circa il 50% e circa 3 volte tanto rispetto all’olio d’oliva) che producono depositi di grasso nelle arterie, responsabili poi di malattie cardiache importanti. Dulcis in fundo, l’olio di palma fa male all’ambiente perchè le coltivazioni della pianta non rispettano più ormai le norme ambientali e le popolazioni del luogo, a causa delle forti richieste di mercato. Quindi, occhio sempre alla lettura delle etichette, anche dei prodotti più impensabili!
L’Italia e la Francia importano ogni anno oltre 200.000 tonnellate di olio di palma, l’80% delle quali è destinato all’industria agroalimentare, il 19% all’oleochimica (candele, cosmetici, ecc.) e l’1% ai biodiesel.
Ecco cosa dice il regolamento UE nr 1169/2011 per le indicazioni in etichetta:
grassi: i lipidi totali, compresi i fosfolipidi;
acidi grassi saturi: gli acidi grassi che non presentano doppi legami;
acidi grassi trans: gli acidi grassi che presentano almeno un doppio legame non coniugato tra atomi di carbonio in configurazione trans;
acidi grassi monoinsaturi: gli acidi grassi con doppio legame cis;
acidi grassi polinsaturi: gli acidi grassi con due o più doppi legami interrotti da gruppi metilenici cis‐cis;
carboidrati: qualsiasi carboidrato metabolizzato dall’uomo, compresi i polioli;
zuccheri: tutti i monosaccaridi e i disaccaridi presenti in un alimento, esclusi i polioli;
polioli: gli alcoli comprendenti più di due gruppi idrossili;
proteine: il contenuto proteico calcolato con la seguente formula: proteine = azoto totale (Kjeldahl) × 6,25.
Nicola Camera