Molto utilizzata molto nella cucina indiana e nella medicina ayurvedica è un potente antinfiammatorio ed suo impiego come pianta medicinale risale a quattromila anni fa. È il componente che conferisce il colore giallo al curry nonostante rappresenti solo il 20% degli ingredienti. Ha un sapore tra l’amaro e il piccante. Se ne ricava un colorante alimentare, curcumina, classificato con la sigla E100.
I principi attivi (gli stessi che conferiscono il colore giallo arancio) che possiedono varie proprietà terapeutiche sono i curcuminoidi. Hanno la caratteristica di non dissolversi nell’acqua, risultano pertanto liposolubili. Inoltre non si degradano al calore ma sono sensibili alla esposizione alla luce.
I principali pigmenti fenolici comunemente noti come curcuminoidi e contenuti nella curcuma sono:
diferuloilmetano o curcumina.
Bis-(para-idrossicinnamoil) metano o bis-desmetossicurcumina.
4-idrossicinnamoil (feruloil) metano o desmetossicurcumina.
Diidrocurcumina.
Il principale agente antitumorale della curcuma è la curcumina. Si tratta probabilmente della sostanza più potente che esista in natura.
Analizziamone le proprietà
È antinfiammatoria: numerosi studi scientifici riportano l’attività antinfiammatoria degli estratti di curcuma. Essa infatti è in grado di attenuare infiammazioni sia acute che croniche dell’apparato digerente, colite, dispepsia, gastrite, diarrea, flatulenze, gonfiori e nausea.
Ha inoltre la capacità di incrementare la sintesi degli enzimi pancreatici; svolge una azione protettiva sulle mucose gastriche aumentando la secrezione di mucina prodotta dalle mucose;
è antiossidante e previene il danno al DNA cellulare provocato dai radicali liberi;
stimola il sistema immunitario in particolare macrofagi e linfociti;
inibisce il fattore NF-Kappa b, che protegge le cellule tumorali dai meccanismi difensivi del sistema immunitario.
La curcuma ha dimostrato un effetto simile ai nuovi farmaci studiati per la lotta conto il cancro come gli inibitori della produzione del fattore di necrosi tumorale, gli inibitori del fattore di crescita dell’endotelio vascolare utilizzato nel cancro alle ovaie e i fattori bloccanti dell’HER2 che si utilizzano per il trattamento del cancro al seno.
Uno degli effetti più importanti della curcumina è il suo potere citotossico e la capacità di indurre l’apoptosi in varie linee cellulari cancerose.
Proprietà.
Essendo un potente antinfiammatorio, è utile per il trattamento di dolori e malattie infiammatorie, come artrite, artrosi e malattie periodontali;
Previene le patologie cardiovascolari: l’assunzione di curcumina permette di ridurre la colesterolemia grazie alla regolazione positiva dei recettori LDL e grazie al suo potere antiossidante previene la perossidazionelipidica ivi compresa quella del colesterolo, E’ solo il colesterolo ossidato che si deposita sulle membrane delle arterie e che costituisce un fattore cruciale nello sviluppo della aterosclerosi).
È un fluidificante del sangue contrastando l’aggregazione piastrinica. Utile quindi nelle tromboflebiti.
È utile per il trattamento di malattie addominali quali il colon irritabile.
Facilita il processo digestivo.
Mantiene l’equilibrio del transito intestinale e contribuisce a ripristinarlo;
Svolge una azione epatoprotettrice (in quanto aiuta a prevenire l’infiammazione del fegato e della cistifellea) e colagoga favorendo la secrezione e l’eliminazione della bile. Grazie a questa azione agevola la degradazione dei grassi;
È utile per prevenire e trattare le ulcere;
Non presenta effetti collaterali.
Per poter essere assorbita a livello intestinale occorre assumerla con un pizzico di pepe nero e di olio di oliva; in questo modo l’assorbimento aumenta di circa 2000 volte. Anche lo zenzero è in grado di aumentarne la biodisponibilità.
Una precauzione importante riguarda invece le persone sotto trattamento anticoagulante perché la curcuma è un fluidificante del sangue e può aumentare il rischio di emorragie.
Nicola Camera