Frutta intera o succo ?
Analizziamo la differenza
Ogni volta che un cibo acido entra in contatto col il sistema gastro intestinale, l’organismo deve ristabilire il ph.
Il pH finale di un succo di frutta si attesta attorno a 3,7-3,9 quindi si tratta di un prodotto decisamente acido.
Cosa accade quando si ingerisce un alimento acido? Per mantenere il pH in equilibrio il corpo umano dovrà usare alcune sostanze chiamate bicarbonati. E dove li trova il nostro organismo questi bicarbonati? Li preleva dalla riserva contenuta nelle ossa, provocandone una lenta e silente demineralizzazione.
Ma i problemi non sono terminati
Anche se piccole quantità di succo di frutta (o coca cola) non rischiano di provocare gravi problemi alle persone sane, magre e attive, questo può essere un completo disastro per le persone che sono in sovrappeso o che hanno problemi metabolici legati all’alimentazione. Studi metabolici controllati mostrano che lo ‘zucchero liquido’ può causare resistenza all’insulina, alzare i trigliceridi, elevare il colesterolo LDL ossidato e causare l’accumulo di grasso in pochi mesi
I frutti interi invece ci difendono dal diabete
Un’ampia ricerca ha dimostrato che mele, mirtilli e uva sono efficaci nella prevenzione del disturbo metabolico di tipo II, ma vanno consumati interi non nelle forme di succhi.
Mangiare frutta intera – in particolare mirtilli, uva e mele – riduce sensibilmente il rischio di sviluppare il diabete di tipo II, tra le piaghe del nuovo millennio. Discorso esattamente opposto per gli assidui consumatori di succhi di frutta.
E’ stato esaminato il consumo di frutta in generale, il consumo di singoli frutti e di succhi di frutta. Si è visto come le persone che avevano mangiato almeno due porzioni a settimana di alcuni frutti interi – in particolare mirtilli, uva e mele – avevano ridotto il rischio di diabete di tipo 2 del 23% rispetto a coloro che mangiavano meno di una porzione al mese. Al contrario, coloro che avevano consumato una o più porzioni di succo di frutta ogni giorno avevano aumentato il loro rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 di ben il 21%. Come spiegare questa apparente dicotomia? L’indice glicemico elevato dei succhi di frutta è una delle chiavi di lettura che permette di spiegare la correlazione rischiosa tra il consumo di succo di frutta e un aumento del rischio diabete II.
Bocciati i succhi di frutta: il loro indice glicemico, in alcuni casi, equivale al doppio di quello contenuto nel singolo frutto, a fronte di una riduzione delle fibre apportate. A penalizzare le bevande a base di frutta, peraltro arricchite in zuccheri, è anche la maggiore fluidità che favorisce un più rapido assorbimento. L’effetto corrisponde a un più rapido aumento della concentrazione di glucosio del sangue, con un conseguente picco di insulina.