La restrizione calorica (CR) o riduzione dell’apporto calorico senza malnutrizione, è la più efficace strategia per prolungare la vita in tutte le specie animali sinora studiate, dai lieviti ai primati (Ingram and Roth, 2011).
Gli effetti della restrizione calorica sono in larga misura da attribuirsi alla prevenzione di svariate patologie dell’invecchiamento. Sia nell’animale che nell’uomo, la CR ritarda l’insorgenza o previene importanti cause di morbilità e mortalità come il cancro, le malattie neurodegenerative, le patologie cardiovascolari, la sarcopenia e il diabete (Baur et al., 2010; Heilbronn et al., 2006). Roditori sottoposti a CR mostrano un danno inferiore a roditori alimentati ad libitum in caso di lesione cerebrale di origine ischemica (Yu e Mattson, 2002).
Nonostante molta attenzione si sia concentrata sull’osservazione che la CR ha effetti benefici nell’uomo (Heilbronn et al., 2006), questo tipo di regime dietetico sia facilmente proponibile nel medio e medio temine.
Un efficace trattamento di CR comporta una compliance dietetica del paziente con una riduzione dell’apporto calorico del 30-40% al di sotto dei livelli base. Gli studi emergenti in questo settore si sono focalizzati sulla possibilità di identificare molecole ad attività “CR-mimetica”, cioè capaci di agire sui meccanismi della CR, in modo da assicurare gli effetti benefici della restrizione calorica senza richiedere una riduzione nell’assunzione di cibo (Ingram e Roth, 2011; Valerio et al., 2011). Alcuni farmaci già in uso clinico potrebbero rivelare proprietà CR-mimetiche.
La metformina è un farmaco antidiabetico da lungo tempo approvato per uso umano. La somministrazione di metformina è in grado di prolungare la vita nei topi, e di riprodurre gran parte delle modificazioni trascrizionali associate alla CR (Kaeberlein, 2007).
Nicola Camera