Masticare è ben diverso da divorare.
Anche se l’area cerebrale ha la predominanza su tutte le funzioni vitali, la mucosa intestinale è cosparsa di neuroni legati alle funzioni principali dell’apparato gastrico, questo ci fa capire che vi è una totale integrazione tra i due cervelli – gastrico e corticale -, distanti e separati, ma operanti in sintonia per tutte le attività dell’essere stesso.
Un paio di esempi: per una forte paura – emozione negativa – si può correre in bagno per eliminare le feci o l’urina. Oppure durante il sonno chi ha problemi digestivi spesso soffre d’insonnia.
Il cervello gastrico è in grado di recepire e riconoscere non soltanto i vari cibi sani ma anche le sostanze velenose, in quest’ultimo caso, suscitando reazioni immediate per eliminarle come ad esempio il vomito.
Questa continua interazione postula l’interdipendenza tra stomaco/cervello e le informazioni che tra loro si trasmettono – rispettando la gerarchia che domina l’organismo umano – sono di vitale importanza anche nella gestione dell’adipe e dell’aumento di peso. Se si mangia lentamente, assaporando il cibo il messaggio arriva nei sincronismi giusti. Se il cibo viene divorato a fine pasto non si è sazi e si prosegue con un altra porzione.
Nicola Camera