La creatina è sicuramente uno degli integratori più usati dagli atleti per le sue capacità di incrementare la performance negli sport con componenti anaerobiche. I suoi effetti sono già stati dimostrati da tempo con numerosi studi scientifici ed un ampia bibliografia.
La prima forma di creatina ad essere immessa sul mercato degli integratori è stata la creatina monoidrato, che però presentava diversi problemi: scarsamente assorbita dal muscolo in quanto degradata a pH gastrico, poco solubile in acqua a meno che veniva accompagnata da zuccheri ad alto indice glicemico per sfruttarne il trasportatore muscolare.
Queste caratteristiche della creatina comportavano l’uso di elevati dosaggi per beneficiare delle sue attività ergogeniche, con possibili effetti collaterali quali problemi di dissenteria e sovraccarico renale, senza considerare l’eccesso di zuccheri e l’eventuale ritenzione idrica.
Negli ultimi anni la ricerca nel campo degli integratori ha sviluppato nuove forme di creatina, dove essa viene legata ad altre molecole che ne migliorano l’assorbimento. Queste nuove formulazioni di creatina vengono assorbite più facilmente quindi permettono di ottenere maggiori risultati con un minore apporto di principio attimo.
Kre alkalin a tampone 12.
Un buffer alkalino protegge la creatina monoidrata dalla disgregazione degli acidi gastrici, la stessa viene assorbita interamente a livello intestinale.
È un brevetto mondiale ad opera di J. Golini datato anni 90 che consente di evitare la dose di carico. Il prodotto poi ceduto a EFX che opera la commercializzazione a livello mondiale.
Nicola Camera