In Europa e in America vengono consumati molti più alimenti contenenti Omega 6 che alimenti contenenti Omega 3. Per la maggior parte delle persone vale quindi la pena di consumare meno acidi grassi omega 6 e più acidi grassi omega 3.
Nell’ambito di alcuni studi, gli omega 3 sono stati in grado di:
Ridurre il rischio di infarto cardiaco in una percentuale dal 19 al 45 percento;
Ridurre il rischio di morte da malattie cardiovascolari del 45 percento;
Mantenere sotto controllo le aritmie cardiache.
Un elevato rapporto tra omega ‑ 6 e acidi grassi omega ‑ 3 è stato associato ad un aumentato rischio di cancro alla prostata e al seno, a un aumento del rischio di Alzheimer e dei sintomi depressivi, nonché a problemi di riproduzione.
Gli acidi grassi trans non si trovano solo nel cibo fritto, come le patatine, ma anche in creme spalmabili, biscotti e diversi prodotti da forno.
Se assunti in grandi quantità, questi acidi sono nocivi, poiché aumentano il rischio di arteriosclerosi e di altre malattie.
Nicola Camera