I recettori della dopamina scatenano un onda di piacere ogni volta che mangiamo qualcosa ricco di sale, zucchero o grassi, questa è la cosiddetta “felicità chimica” che nel tempo porta alla dipendenza. Questo accade perchè le porzioni inconsce del cervello percepiscono alcuni alimenti come così preziosi da spingerci a cercarli e mangiarli, anche se non siamo affamati.
Tutto ciò ci porta a desiderare il dessert, anche dopo il pasto abbondante, a bere le bibite gassate a pranzo, a divorare quella fetta di pizza in più.
La forza nostra di volontà spesso si piega davanti al potere dei segnali sensoriali rinforzati dalla dopamina, come il menù dei dolci sul tavolo, la vista del distributore delle bibite, il profumo della pizza e a volte, purtroppo, questo processo diventa incontrollabile.
La vera sfida consiste nel riuscire a controllare queste pulsioni. Facile a dirsi ma difficile da mettere in pratica.
Nicola Camera