Un dato interessante che mette in risalto le proprietà delle proteine complete del latte proviene ancora dalla ricerca scientifica: nel 2006 Kersick et al. esaminarono gli effetti della supplementazione di proteine del siero sulla composizione corporea, forza muscolare, resistenza muscolare e la capacità anaerobica nel corso di 10 settimane di allenamento di resistenza su 36 uomini allenati.
Questi vennero suddivisi in tre gruppi al quale vennero somministrati, prima della sessione di allenamento, rispettivamente:
✅ Un placebo a base di carboidrati.
✅ Whey+caseina.
✅ Whey+BCAA+glutammina.
Il maggior aumento della massa magra era stato ottenuto dal gruppo che assumeva whey+caseina.
Sempre nel 2006 Lacroix et al. comparando le whey, la caseina micellare, e le proteine del latte complete, conclusero che, nonostante l’indice PDCAAS elevato (vedi nota alla fine), le whey garantivano un tasso di disponibilità di amminoacidi troppo rapido per sostenere la richiesta anabolica durante il periodo post-prandiale. Le proteine complete del latte presentavano le migliori qualità nutrizionali, che suggerisce l’effetto vantaggioso del connubio tra whey e caseine.
Sembra che il connubio di caseine e proteine del siero, presente anche nelle proteine totali del latte, favorisca migliori effetti sull’anabolismo e sulla contemporanea inibizione del catabolismo proteico, laddove le sole whey non si rivelano utili a inibire il catabolismo, mentre le caseine indurrebbero un’inferiore sintesi proteica.
Indice PDCAAS (Protein Digestibility Corrected Amino Score), indice chimico della proteina corretto per la sua digeribilità, che tiene conto al contempo della composizione in aminoacidi essenziali e della loro biodisponibilità. L’indice PDCAAS valuta la capacità di una proteina di soddisfare il fabbisogno di aminoacidi nel bambino o nell’adulto.
Ps. La proteina totale del latte è composta dall’80% di caseina e 20% di siero mentre il latte materno è suddiviso al 50%
Nicola Camera